Il laghetto dove si riflette Mnemosine

Il laghetto dove si riflette Mnemosine

Mnemosine, una dei Titani, comparve quando il cielo riposava   ancora tra le braccia della terra, quando Urano divideva il suo letto   con Gaia dai larghi fianchi, un eone prima che gli dei dell’Olimpo   nascessero. Ermes la chiama la madre delle Muse. Esiodo ricorda i   suoi capelli fluenti nel momento in cui essa si allunga per generare   con Giove le sue nove figlie. E lei che adotta il figlio di Maia, la ninfa «vergognosa» e «terribile», rendendolo così figlio di due madri. E   da lei che Ermes riceve i suoi due doni unici: una lira e un’«anima».   Quando il dio Ermes suona la canzone delle Muse, il suo suono conduce sia i poeti che gli dei alla perenne fonte della memoria di Mnemosine. Ermes è sia il messaggero che la guida degli dei. Persino gli   immortali devono attingere alle acque della sua titanica madre, se vogliono ricordare. La comparsa di Mnemosine tra i Titani è decisiva   per la nostra storia dell’acqua; narra dell’acqua prima che gli dei esistessero. Siccome un elemento cosmico — l’acqua che lava — era stato   posto tra i Titani, questa divenne la fonte della memoria, la fonte   perenne della cultura e prese le sembianze di una donna.

Ivan Illich
H2O e le acque dell’oblio
Macro Edizioni, 1988
Pagina 40

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