Lara
Lara, una Naiade, figlia del fiume Almone, andò a informare Giunone che Giove era innamorato di Giuturna. Il dio, irritato, le fece tagliare la lingua e diede ordine a Mercurio di condurla agli inferi; ma durante il viaggio, Mercurio, innamorato della bellezza di questa ninfa, se ne fece amare e ne ebbe due figli chiamati Lari, dal nome della loro madre
una poesia:
Nel verde chiarore di un tempo antico,
là dove il fiume Almone scorreva incantato,
viveva una Naiade, dai lunghi capelli,
Lara il suo nome, d'ogni grazia ornata.
Un giorno, con la lingua fluente,
ella andò da Giunone ad informare
che l'amore di Giove era rivolto
verso Giuturna, bellissima e radiosa.
Ma il dio, che non amava esser scoperto,
la punì e le fece tagliare la lingua,
e a Mercurio ordinò di condurla
agli inferi, dove ogni vita s'annulla.
Ma il messaggero degli dèi, lungo il cammino,
se ne innamorò, così gentile e bella,
e lei lo amò, pur senza poter parlare,
e iniziò con lui una vita nuova e snella.
Nacquero due figli, i Lari, di nome,
e l'amore fra loro fu dolce e puro,
fino a quando non furono costretti a separarsi,
ma nel loro cuore, il loro amore durò.
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