Da Prodigiorum ac ostentorum cronicon
Da Prodigiorum ac ostentorum cronicon
Basilea 1557,
del gesuita Corradus Lycostenes
Luogo: Egitto, anno 601
Aveva cura di lasciare tuffato nell’elemento umido il resto del mio corpo, come se lo facesse arrossire. (...) -
Il terzo giorno, al levarsi dell’alba, un’altra creatura, sotto la torna di un essere di sesso femminile, dato che la sua costituzione non lasciava il minimo dubbio in materia, apparve fra le onde. La dolcezza del suo volto, la lunghezza dei suoi capelli, la conformazione delle altre parti del suo corpo, i capelli metà raccolti. metà spioventi, la bellezza delle sue forme, tutto indicava che si trattava della femmina; ma i suoi capelli davano sul nero, il volto era bianco, il naso di grandezza media, le dita delle mani proporzionate; tenere labbra fiorivano sulla bocca; i seni erano leggermente gonfi, e, in seguito a una recente pubertà, si poteva vedere che le mammelle erano un po’ prominenti. Il fiume nascondeva le altre parti femminili, misteri della camera nuziale. Il prefetto e la sua corte, mai stanchi d’ammirare tale spettacolo, rimasero sul luogo fino al tramonto. Allora gli animali rientrarono nelle profondità del fiume dopo essersi mostrati in silenzio; poiché durante tutto il tempo che furono esposti allo sguardo della folla, essi restarono totalmente muti.
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